Artès - Arte, esoterismo e spiritualità

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    Sarahdeglispiriti
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    00 07/05/2011 16:22
    Intervista “Sarah Bernini, una voce pagana”
    Intervista “Sarah Bernini, una voce pagana”

    Di recente sono stata contattata dalla Sig.ra Elena Romanello, giornalista che scrive per la rivista on-line “Nuova società”, per un’intervista riguardante il libro “Voci Pagane – Vol.I”.

    L’intervista pubblicata sul sito in questione si trova a questo indirizzo:

    www.nuovasocieta.it/interviste/9400-sarah-bernini-una-voce-pag...

    Ringrazio moltissimo la Sig. ra Romanello, oltre che per la sua gentilezza e disponibilità – per avermi dato la possibilità di esprimermi riguardo a certi temi – anche perché ha mantenuto intatti i concetti che volevo esprimere e questo indica davvero una grande serietà.

    Ovviamente, per motivi di spazio (cioè per esigenze editoriali del sito), qualche parte dell’intervista è stata accorciata – mantenendo comunque intatti i concetti fondamentali – per cui, se qualcuno volesse leggere l’intervista completa, eccola di seguito.

    Intervista a cura di Elena Romanello

    1. Come è arrivata ad occuparsi di tematiche pagane?

    Sono arrivata ad interessarmi di questi argomenti attraverso un percorso un po’ tortuoso. Diciamo che, grazie ad una serie di viaggi fatti da bambina (dai 6 ai 10 anni) in Francia con i miei genitori, seguendo il percorso descritto dagli autori del libro “Il Santo Graal” (Baigent, Lincoln e Leigh) e girando appunto la Francia un po’ in lungo e in largo, ho avuto il primo “contatto” con il tema del Graal, del ciclo arturiano, delle eresie, del celtismo e delle civiltà megalitiche (tema che ho poi incontrato nuovamente durante un viaggio fatto a circa 11 anni in Inghilterra, quando sono stata anche a Stonehenge). Questi argomenti mi hanno completamente “rapita” nel periodo delle medie, anni in cui ho iniziato a farmi domande sulla mia spiritualità cattolica (che fino a quel momento avevo vissuto in modo convinto) e nell’adolescenza ho vissuto una fortissima crisi spirituale che mi ha portata ad avvicinarmi maggiormente al mondo esoterico. Poi circa a 19 anni, dopo aver letto il libro “Il Sentiero della Dea” della Gran Sacerdotessa Wiccan Phyllis Curott e aver incontrato quella che oggi è una mia cara amica che già praticava la Wicca – e dopo un breve periodo di pratica buddista che mi ha chiarito le idee sulla mia visione della vita – ho iniziato anche io a praticare la Wicca e a cercare di conoscere meglio il Paganesimo antico e il Neopaganesimo, per poi fondare nel 2004 una piccola rivista autoprodotta, Labrys, che tuttora tratta anche di questi argomenti (ma non solo). Successivamente, ho curato insieme ad Andrea Armati il libro “Upui. L’arte della Strega” edito nel 2009 da Eleusi Edizioni (Perugia), opera riguardante Nicolò Mulè, artista neopagano contemporaneo il cui lavoro trovo essere affascinante. Ed ora sono alle prese con il secondo volume di “Voci Pagane”, la cui prima parte è stata pubblicata nel 2010 da Artès, l’associazione di cui sono presidente e che si interessa di arte esoterica e spirituale.

    2. Una presentazione del libro e da cosa è nato?

    “Voci Pagane – Vol. I” è il primo volume di un libro dedicato ad interviste realizzate a persone, gruppi spontanei, associazioni, riviste, siti web e realtà che vivono in prima persona il movimento Neopagano italiano, creando eventi, cercando di fare informazione in modo corretto sull’argomento e dando vita a momenti di incontro per la comunità neopagana italiana.

    Le interviste pubblicate sono sia articoli apparsi su Labrys dal 2004 ad oggi, sia questionari realizzati appositamente per questo progetto tra il 2009 e il 2010.

    Ovviamente il libro non ha la pretesa di essere un’enciclopedia completa riguardo questa tematica; ho raccolto le testimonianze di chi ha accettato di collaborare e di realtà che o mi erano già note o cercandole in rete, ma non potrà mai essere un’opera totalmente esaustiva: il movimento neopagano è in continua evoluzione e trasformazione.

    Il libro è nato da più esigenze. All’inizio voleva essere solo una raccolta di alcuni articoli apparsi in questi anni su Labrys, più precisamente una raccolta delle interviste fatte a personalità del movimento neopagano. Successivamente ho pensato di ampliare la raccolta, poiché nel 2009 è nato il progetto “Sphera” ideato dall’associazione Quercia Bianca e ho pensato quindi di intervistare chi facesse parte di questa rete di collaborazioni tra realtà neopagane (chi fosse, tra loro, interessato alla mia idea, ovviamente). Poi, ho riflettuto sul fatto che comunque il libro sarebbe stato troppo lacunoso: vi sono molte altre realtà neopagane non facenti parte di Sphera. E allora ho cercato di contattare più persone possibili per ascoltare più voci e avere un panorama più ampio di opinioni e idee. Il pluralismo mi interessa, dà molti spunti su cui riflettere, fa capire quante diverse possibili esperienze possono coesistere in un movimento così complesso ed aiuta a sviluppare una certa capacità critica per osservare il fenomeno con maggiore obiettività (per quanto essere obiettivi il più possibile sia sempre un compito molto arduo, visto che noi esseri umani non siamo infallibili e spesso siamo vittime del pregiudizio).

    3. Che tipo di interesse c’è in Italia per il paganesimo?

    Credo che senz’altro in questi ultimi dieci anni (per quanto il Neopaganesimo in Italia abbia cominciato a rinascere molto tempo prima) l’interesse sia aumentato verso queste tematiche, tanto è vero che le case editrici esoteriche propongono sempre più spesso nuovi testi su Paganesimo e Neopaganeismo. Però è anche vero che – come è aumentato l’interesse – ho come l’impressione che spesso, chi si avvicina a queste tematiche, soprattutto le persone più giovani come ad esempio gli adolescenti – lo faccia con una certa superficialità, senza rendersi conto che qui non si tratta di comprare un libricino di incanti e “puff!” fare qualche magia stile Harry Potter…non ho nulla contro questo o altri film di magia, sia chiaro, l’importante è scindere sempre realtà e fantasia. Ritengo che il Neopaganesimo e il Paganesimo contemporano abbiano una buona dose di spiritualità da far tirare fuori ad ognuno di noi, il problema è con quale spirito ci si avvicina a questo mondo. Se lo si fa per apparire diversi, alla moda, per mettere cioè al centro di tutto il proprio ego, per sentirsi dei maghetti potenti, be’, credo proprio che ci si coprirà solo di ridicolo e si faranno apparire tutte le persone che praticano seriamente queso percorso spirituale come dei buffoni. Se invece ci si avvicina con rispetto come si fa verso qualsiasi religione, capendo che si tratta di un percorso spirituale – e quindi di un profondo lavoro su sé stessi – allora qualcosa cambierà in Italia e il Neopaganesimo verrà visto come una via che ha tanto da donare alle persone, come ad esempio il grande rispetto per la vita e la sua sacralità in tutte le sue manifestazioni (l’uomo, la fauna, la flora, la natura in generale), e l’importante dialogo con il Divino (nelle sue molteplici forme), tanto per citarne qualche aspetto.

    4. Quali sono le maggiori difficoltà che incontra chi è pagano in Italia?

    Penso che il problema maggiore sia la diffidenza. In realtà, mi sembra che qui in Italia vi sia diffidenza per tutto ciò che si situa al di fuori dell’ambito cristiano-cattolico e tutto perché siamo uno stato laico solo sulla carta e non nella pratica (per cui non c’è da stupirsi), ma senz’altro ciò che ha a che fare con una visione esoterica (iniziatica) e non essoterica (cioè rivelata, come avviene nelle religioni che praticano il culto pubblico) della realtà fa sempre paura, perché non se ne conosce il linguaggio. Tutto ciò che è legato all’idea di iniziazione, come già era proposto negli antichi Misteri (pensiamo ai Misteri Eleusini, o a quelli di Dioniso, ai Misteri Orfici ecc.) è visto come qualcosa di satanico. La parola stessa “esoterismo”(dal greco esoterikos, che significa interno, dentro) spesso viene identificato con il satanismo. Ma non è così. L’esoterismo da sempre studia, possiamo dire, il lato nascosto delle cose, quello più profondo, interiore, richiedendo un lavoro su sé stessi molto complesso. Che poi nell’esoterismo esistano anche delle vie oscure, non significa però che l’esoterismo sia satanismo. L’esoterismo ha in sé talmente tante vie – che possono essere costruttive come distruttive – che ridurre tutto al satanismo è semplicemente assurdo.

    Questa realtà così complessa dipende dalla natura umana: l’uomo, con il suo libero arbitrio, può scegliere come agire, se in un senso o in un altro; ma questo, ovviamente, accade in qualsiasi ambito della vita umana, non solo in questo.

    Il concetto di iniziazione e quindi di segreto iniziatico è semplicemente legata al fatto, a mio parere, che se io vivo interiormente un forte contatto con il Divino, quell’esperienza è talmente profonda e soggettiva che non avrebbe neppure senso parlarne ad una persona che non sa o non vive la stessa cosa sulla propria pelle, anzi: sarebbe anche difficile spiegare a parole un’esperienza che potremmo definire di tipo mistico.

    Quindi, direi che la paura è un grande muro che però si può cercare di abbattere pian piano facendo tanta informazione corretta e, soprattutto, cercando di far capire che Paganesimo e Neopaganesimo andrebbero vissuti come percorsi spirituali seri, non come dei baracconi da circo.

    5. Quali sono invece le soddisfazioni?

    Senz’altro la possibilità di incontrare – attraverso gruppi e associazioni – persone che hanno una sensibilità simile alla propria e quindi magari poter confrontare idee ed esperienze anche molto profonde. Inoltre, è un percorso spirituale (ovviamente se vissuto in questo senso) che permette una connessione profonda anche in senso energetico con il mondo che ci circonda e con parti di noi che spesso non conosciamo; dà la possibilità di lavorare a livelli molto sottili con il nostro mondo interiore. Si possono scoprire potenzialità che non credevamo di avere e affrontare paure radicate, rendendoci liberi di vivere la vita in modo più consapevole.

    E questo non è poco…

    6. Consigli per chi vuole intraprendere questa strada?

    Leggere tanto e non fermarsi mai, continuare a studiare, cercare di conoscere e comprendere nuove vie, nuove strade, crearsi una propria idea della realtà senza cadere nella rete di qualche “guru” che pretende di avere la verità in tasca o che ti vende rituali assurdi a prezzi indecenti promettendoti chissà quali strani miracoli.

    Per ognuno di noi c’è una strada diversa, non è detto che tempi, ritmi e percorsi di ricerca siano validi ugualmente per tutti. Questo tipo di cammino non è una via semplice proprio perché nessuno ti dirà: “fai così”, “questa è la strada giusta”, “quella non la è”, in quanto non esistono dogmi, cioè regole imposte dall’esterno. Ma, proprio per questo, è una via di libertà spirituale perché ognuno di noi può cercare in se stesso il proprio Maestro e sentire la connessione con l’Universo e il Divino profondamente.

    Per quanto riguarda la pratica, personalmente ritengo che sia molto importante cercare di praticare il più possibile da soli (a seconda della strada che si intraprende: che si abbracci una Tradizione specifica o meno) e poi, nel caso, una volta essersi fatti una buona parte di esperienza, se si incontrano persone di cui ci si fida davvero profondamente, provare a praticare anche in gruppo, ma solo – ripeto – se si è sicuri della scelta fatta. Altrimenti è meglio lavorare da soli in piena sicurezza, anche perché attualmente di sistemi per conoscere altri praticanti ve ne sono, anche senza bisogno di celebrare per forza insieme: pagan moot, forum di tantissimi siti web e mailing-list dedicate a questi temi. Non mi sento di consigliare il sistema delle chat perché mi sembra che manchino di approfondimento, ma sta comunque ad ognuno scegliere il proprio modo per avvicinare nuove persone da conoscere.

    Sarah Bernini

    4 Novembre 2010
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    Sarahdeglispiriti
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    Città: GATTATICO
    Età: 42
    Sesso: Femminile
    00 07/05/2011 16:23
    UN TE’ CON SARAH DEGLI SPIRITI – La religione, l’arte e la censura vista dagli occhi di una pittrice neopagana – di Federica Lanna
    UN TE’ CON SARAH DEGLI SPIRITI – La religione, l’arte e la censura vista dagli occhi di una pittrice neopagana – di Federica Lanna

    Nell’estate 2010, Federica Lanna – giovane scrittrice modenese e cara amica – mi ha dato l’opportunità di essere intervistata per “Alkemia”, un sito di attualità con cui collabora.

    L’intervista in questione – tagliata per motivi di spazio – appare in questa pagina web: nuke.alkemia.com/Archivio/UnteconSaradegliSpiriti/tabid/936/Defa...

    Per chi volesse leggere il testo completo, eccolo di seguito.

    UN TE’ CON SARAH DEGLI SPIRITI

    La religione, l’arte, la censura vista dagli occhi di una pittrice neopagana


    Io e Sarah ci conosciamo da anni, per me intervistarla in realtà è l’equivalente di una delle nostre lunghe chiaccherate, quelle che ci ritroviamo a fare da tempo, o a casa sua davanti a un piatto di pasta al ragù vegetale oppure in centro a Parma sedute al tavolino del solito caffè; fuori fa un gran caldo, scegliamo il bar dell’ultima volta; mi sono scordata il registratore a casa, mi dovranno bastare la penna di Modena Fumetto e il mio blocco di Camomilla. Sarah ha 28 anni, è una pittrice e una fotografa con un grande talento e una dedizione alla sua passione totale. L’altra cosa che distingue Sarah dalla maggior parte delle persone (ma non da tutte) è che Sarah è una neopagana; cosa vuol dire essere neopagani e quali siano le difficoltà di essere una artista legata a questo universo spirituale è quello che ho voluto che vi raccontasse, anche rischiando di essere pollitically scorrect.

    Da quanti anni dipingi?

    Ho ricominciato intorno al 2005; prima di allora mi sono sempre autocensurata e credevo di essere incapace. Avevo la testa piena di progetti e l’album da disegno pieno di schizzi realizzati ad acquerello che dicevo di non avere mai il tempo di mettere in opera…poi sono esplosa. Nel 2006 ho fatto la mia prima mostra di pittura e fotografia all’Apart di Antonio Orobello a Modena (la primissima risale al 2000, ma era solo di fotografia).

    Quanto il tuo orientamento spirituale ha influenzato la tua vita e la tua pittura?

    Moltissimo, mi ha aiutata a lanciarmi nelle cose, anche nella pittura. La mia arte è sempre stata legata ai miei sogni, alle meditazioni e ai simboli del mondo esoterico.

    Da quanti anni ti sei avvicinata al Neopaganesimo?

    Da circa dieci anni (sebbene m’interessassi di esoterismo già dalle medie) ma non sono mai entrata né in un gruppo né in una congrega. Mi considero una neopagana solitaria eclettica. Ho sempre avuto un forte misticismo interiore anche da bambina, quando ero cristiana; poi ho incontrato per un breve periodo il buddismo e infine sono giunta alla Wicca che mi ha portata al mio attuale percorso neopagano, molto personale. Ho così recuperato la voglia di vivere, ho compreso la sacralità del mondo e ora sono felice di essere viva.

    Che cosa significa essere neopagani?

    Il Neopaganesimo è un movimento che ha molte sfaccettature e questo lo rende difficile da comprendere; vi sono molti percorsi, tante tradizioni diverse. Ma in linea di massima è un movimento che esprime un legame profondo con la sacralità della vita, con la natura e il mondo che ci circonda. Il Divino (che spesso si manifesta in più Divinità, maschili e femminili) è immanente, non trascendente.

    Quale sono i problemi di una artista che racconta mondi diversi da quelli più familiari?

    Un tipo d’arte simbolista, legata anche a degli antichi archetipi, può essere vista come criptica, essere fraintesa, apparire incomprensibile. Dal punto di vista del mercato…non c’è mercato! Oggi il mercato d’arte cerca prodotti un po’ da Ikea, d’arredamento, che sia immediata e che faccia bella figura con il divano e il lampadario. Bisogna trovare i canali giusti. Diciamola tutta, un conto è organizzare tutto da soli, ce la puoi anche fare, ma alla fine non sono mai eventi pubblicizzati a dovere, non viene mai abbastanza gente, non riesci a farti conoscere; non ho mai contattato gallerie d’arte (perché la cosa non mi interessa) ma immagino puntino su nomi affermati, che vendono…è più facile vendere – e vendere ad un prezzo alto – se sei qualcuno. Artisti sconosciuti ma bravissimi si devono invece svendere. E’ questa la tragedia. Io mando continuamente ai giornali comunicati stampa tramite la mia associazione culturale che spesso non vengono pubblicati. Così sul web. Non riesci a farti conoscere…mi farebbe piacere vendere qualcosa, ma per me non è una professione dopotutto, è una passione, una necessità. Il mio sogno “lavorativo” è aprire una libreria e una bottega di artigianato che diventi un polo artistico. Avrei bisogno di un posto tutto mio, ma gli affitti alti bloccano questo progetto.

    Qual è l’atteggiamento della gente nei confronti di un’arte come la tua? C’è curiosità? Diffidenza?

    La curiosità sta aumentando, si parla di più di certe realtà, spesso in modo anche troppo leggero. I Mass media spesso dipingono il Neopaganesimo in modo superficiale (una cosa da Maga Magò) o deviante (associandolo al Satanismo). La religione cattolica incide ancora molto. Cristo, Maometto ecc. a me non offendono, mentre per molte religioni dogmatiche affrontare a cuore aperto il fatto che esistano altri mondi e che non siano necessariamente insidiosi è fastidioso. Ad esempio, a Bologna, nel 2005, una giovane artista neopagana doveva organizzare una mostra sul Sacro Femminino ed è stata censurata per “motivi religiosi”.

    A proposito di censure tu ne hai mai subite?

    Sì, una nel 2008 alla festa del PD a Ravadese (PR). Un mio dipinto “Cerca la chiave, trova la chiave” è stato frainteso. Uno degli organizzatori mi ha accusata di avere usato un simbolo celtico e nazifascista (!?) costringendo uno dei gestori dell’associazione con la quale ero andata a togliere il quadro dall’esposizione. Erano solo tre cerchi incrociati; se e quando uso dei simboli so bene dove li inserisco, come li uso…purtroppo i simboli vengono spesso male interpretati anche quando non significano nulla!

    E tu ti sei mai autocensurata? Se sì, perché?

    A parte per i primi vent’anni della mia vita impedendomi di dipingere? (ride) Comunque sì, ho sempre cercato di stare attenta a cosa mostrare e dove esporlo. Non voglio ferire la sensibilità di nessuno, né la spiritualità altrui. Infatti preferisco fare mostre o conferenze in luoghi neutrali, laici. L’anno scorso mi hanno proposto, ad esempio, una conferenza su un tema pagano in una chiesa sconsacrata ma mi sono opposta.

    In quali casi l’arte può essere considerata davvero offensiva e andrebbe censurata?

    In linea teorica, in nessun caso. Può essere provocatoria, cruda, scioccante, ma non può fisicamente fare male a nessuno. Se un quadro o un’opera non ti piace giri i tacchi e te ne vai. Ma sono un’umanista, un’animalista e ambientalista, non accetto l’idea che con il pretesto artistico si possa fare del male ad un qualsiasi essere vivente. Tutto quello che è oltraggio alla vita non è arte, è un orrore!

    (poi fa riferimento a Guillermo Habacuc Vargas che ha esposto in una galleria in Nicaragua un cane legato al muro e lasciato morire di fame e di sete, e a Jan Fabre il francese che espone cadaveri di gatti e cani)

    Cose del genere dovrebbero essere proibite.

    L’arte può senz’altro essere religiosa, ma lo Stato….

    Io sono profondamente laicista in questo senso. Non sono un’estremista, credo nella libertà individuale, ma credo anche che la religione non debba interferire con la vita civile, vi devono essere leggi laiche da seguire.

    Cosa pensi della questione del crocifisso in aula?

    Non credo che debbano essere esposti simboli religiosi in edifici e luoghi pubblici; credo anche che nelle scuole pubbliche dovrebbe al massimo esserci “storia delle religioni”, nessun catechismo…altrimenti, esistono scuole religiose private, scuole cattoliche, ebraiche ecc…il nostro problema è che siamo uno stato laico sulla carta, ma non effettivamente. Oggi nessuno, ad esempio, sa spiegare ai cittadini come si fa un funerale civile. Pensiamo poi che in Argentina le coppie gay si possono sposare e in Italia no! E’ detto tutto.

    Facciamo un salto al negozio new age lì nei paraggi, Sarah compra un libro in carta riciclata dove trascriverà i suoi sogni e una confezione di incensi, io ho solo quaranta centesimi e il mio biglietto di ritorno del treno nel portafoglio. Mi chiede se devo prendere qualcosa anche io, sorrido alla negoziante e scuoto la testa come ogni volta.

    Potete trovare le opere di Sarah Degli Spiriti su www.sarahdeglispiriti.com
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    Sarahdeglispiriti
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    Città: GATTATICO
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    00 07/05/2011 16:24
    Intervista realizzata per il sito “Spazio Fatato”
    Intervista realizzata per il sito “Spazio Fatato”

    Nel Settembre 2010 sono stata contattata dal sito “Spazio Fatato”, poiché la redazione era interessata a recensire il primo volume di “Voci Pagane” per il proprio spazio web.

    Successivamente, oltre ad aver recensito il libro in questione e anche un altro che abbiamo pubblicato attraverso Artès, “Il Canto del Bisonte Bianco” di Liliana Zampella, la redazione mi ha dato la possibilità di rispondere ad un’intervista che è stata pubblicata per l’aggiornamento del mese di Dicembre; per questa opportunità li ringrazio moltissimo, anche perché l’intervista non ha subìto tagli ed è stata, quindi, pubblicata in versione integrale.

    Il testo si trova in questa pagina: www.spaziofatato.net/intervistabernini.htm

    Per chi lo volesse leggere, lo riporto anche di seguito.

    LE DOMANDE

    A- Qualcosa su di te e sui tuoi esordi di scrittrice.

    Non c’è molto da dire…anche perché non mi ritengo una scrittrice…è una parolona! Non mi sentirei mai all’altezza di definirmi in questo modo.

    Senz’altro ho sempre amato scrivere, fin da piccola. Ho cominciato con i miei diari personali alle elementari (e tuttora continuo a scrivere un diario), poi da ragazzina mi sono spessa divertita ad inventare brevi racconti di vario tipo (dallo stile giallo al fantasy) ma quando ho provato a scrivere un vero e proprio romanzo, l’ho lasciato incompiuto. Fondamentalmente, nel tempo mi sono resa conto che non mi interessa raccontare storie inventate da me, almeno non più; preferisco fare ricerche – più o meno estese – di stampo giornalistico e saggistico su alcuni fenomeni di tipo spirituale che avvengono nel mondo che ci circonda.

    Adoro raccogliere materiale riguardante temi come il neopaganesimo, l’esoterismo, l’arte esoterica e argomenti affini che spaziano dal mondo antico al mondo contemporaneo, quello in cui ci muoviamo ogni giorno e che è in costante cambiamento.

    Ho sempre amato molto le figure dei cronisti, coloro i quali ci hanno lasciato testimonianza del proprio tempo e su cui spesso ci basiamo per le ricerche riguardanti il passato, divenendo le nostre fonti, dei ponti verso un altro periodo storico. Per quanto non si possa mai essere abbastanza obiettivi nei confronti del mondo in cui si vive – per motivi personali e quindi per esperienze puramente soggettive – mi è sempre piaciuta l’idea di mettersi in gioco per raccontare con i propri occhi cosa stia avvenendo nella realtà circostante, per aiutare anche altre persone a prendere visione di qualche fenomeno che magari non hanno mai preso in considerazione per motivi di mancanza di tempo e di possibilità di fermarsi a riflettervi.

    Mi piace tantissimo anche intervistare persone che vivono o hanno vissuto esperienze particolari o comunque legate a questi temi. Ascoltare ciò che altri hanno sperimentato e provato mi incuriosisce sempre molto, si scoprono sempre cose nuove..lo trovo arricchente dal punto di vista personale…si possono trarre nuove informazioni, confrontare idee e crearne di nuove. E’ stimolante.

    Forse anche per questi motivi, nel 2004 ho fondato Labrys, la piccola rivista che dirigo e che stampo in autoproduzione (attualmente è pubblicata attraverso l’associazione Artès, di cui sono presidente). Dopo alcune esperienze con giornali e riviste di cultura ed economia locale, ho voluto fondare un giornale un po’ diverso dal solito che non seguisse battute e spazi predefiniti dalla grafica, ma che anzi ospitasse delle piccole tesine, delle ricerche più lunghe su argomenti come mitologia, antropologia, archeologia, esoterismo, antiche e nuove spiritualità; quindi una rivista che affrontasse i temi anche del paganesimo antico come di quello contemporaneo.

    Non è mai facile valutare una realtà in continuo cambiamento – è forse un po’ più semplice esaminare una realtà passata, ormai immutabile – però è una bella sfida che ci porta a cercare di analizzare tanti aspetti della vita umana in modo abbastanza critico, per capire non solo da dove proveniamo ma anche verso quale direzione stiamo andando.

    Nella rivista ho sempre cercato di inserire ricerche – non solo mie ma anche di diversi collaboratori, in quanto più voci si ascoltano e più è vario e vasto il campo dello studio – e interviste a personalità del movimento neopagano per cercare di conoscerlo meglio attraverso gli occhi di chi lo vive attivamente organizzando eventi, scrivendo libri ecc.

    Da Labrys si sono poi sviluppate altre realtà. Nel 2009 è stato pubblicato da Eleusi Edizioni (Perugia) “Upui. L’arte della Strega”, libro di cui sono co-curatrice con Andrea Armati, saggista ed editore, e che tratta la biografia e una parte delle esperienze spirituali di Nicolò Mulè (in Arte Upui, appunto), artista esoterico e praticante neopagano che trovo davvero molto originale e affascinante. Anche in questo caso, ho sentito l’esigenza di intervistarlo e di sentire cosa avesse da dire riguardo la sua arte e la sua pratica attraverso una serie di questionari, oltre ad aver cercato di spiegare i simboli maggiormente ricorrenti nelle sue opere.

    Poi, sempre nello stesso anno, ho pensato di mettere su carta un progetto che avevo da tempo, sempre legato alla rivista, e ho cominciato a lavorare a “Voci Pagane”, il cui primo volume è stato pubblicato quest’anno, nel 2010, sempre attraverso Artès.

    B- Come ti è venuta l’idea di scrivere questo libro, autoproducendotelo, e di che cosa parla.

    Il libro è nato da diverse esigenze. La prima è legata a Labrys. Da tempo pensavo di realizzare qualche raccolta di articoli apparsi in questi anni all’interno della rivista, magari divisi per tematiche.

    Inoltre, siccome fin dai primi numeri usciti – cioè quando Labrys era semplicemente un quaderno amatoriale – ho pubblicato interviste a personaggi legati al neopaganesimo italiano, ho pensato che sarebbe stata una bella idea quella di fare una raccolta specifica dedicata a questi articoli. Però, ripensando al materiale, mi sono detta che sarebbe stato poco per realizzare un libro che avesse un senso compiuto. In più, nel frattempo – precisamente nel 2009 – è nato il progetto Sphera grazie all’associazione Quercia Bianca. L’idea è quella di creare una rete di collaborazioni tra le diverse realtà neopagane italiane. Così, avendo inserito Labrys tra i soggetti che aderiscono a Sphera, ad un certo punto ho lanciato la proposta di realizzare un ciclo di interviste riguardanti chi partecipa a questo progetto (che inizialmente avrei voluto pubblicare sulla rivista) e da lì mi si è ancora di più concretizzata l’idea di farne una pubblicazione apposita a parte. Ma poi ho pensato che non fosse un lavoro abbastanza completo: il neopaganesimo è costituito anche dalle realtà che per un motivo o per un altro non rientrano nel progetto di Quercia Bianca. E così ho cercato di contattare più persone possibili: autori singoli, fondatori di siti web, di riviste, associazioni e gruppi spontanei che in questi anni abbiano dato il proprio contributo al paganesimo e al neopaganesimo in Italia.

    Molti hanno risposto, alri no per diversi motivi..senz’altro il libro non ha la pretesa di rappresentare in toto questo mondo: è un ambiente ricco e complesso, e chissà quante altre realtà esistono in Italia che non ho contattato per mia ignoranza! Io sono riuscita a contattare tot persone, ma questo non significa che non ce ne siano altrettante che non conosco e che lavorano allo stesso modo per il movimento pagano e neopagano.

    Comunque diciamo che l’idea è quella di ascoltare in prima persona chi si sta mobilitando per far sì che la rinascita del paganesimo avvenga anche nel nostro paese, dando un’ informazione che sia il più possibile corretta a riguardo…credo che ascoltare le persone e le loro esperienze possa aiutare a comprendere il lavoro che sta dietro a tutto questo.

    Poi starà ai lettori giudicare cosa sia per loro interessante e utile e cosa no, ma il compito che mi sono data è quello di ascoltare più persone possibili, senza pregiudizi, e di riportare ai lettori il materiale raccolto senza censure e tagli.

    Anche per questo motivo ho scelto di autoprodurlo: siccome mi è stato detto che probabilmente una parte del materiale non sarebbe stato facilmente pubblicato da un editore (non solo per la quantità, ma anche per il fatto che mentre certe persone hanno dato risposte molto approfondite, altre non sono state così attente nel rispondere) ho pensato che la cosa migliore fosse pubblicare tutto da sola attraverso l’associazione di cui sono presidente, Artès, in modo tale da poter proporre tutto ciò che ho raccolto senza che qualcuno mi dicesse cosa tenere e cosa buttare. Ripeto, starà ai lettori giudicare.

    Inoltre, in questo modo tutte le vendite andranno all’associazione, quindi serviranno solo a finanziarne le attività. Non è, quindi, una pubblicazione a scopo di lucro, ma realizzata per puro amore della divulgazione di queste testimonianze raccolte nel tempo: vi si trovano infatti interviste di diversi anni fa apparse su Labrys, come interviste più recenti realizzate in questo ultimo anno di lavoro appositamete per questo progetto.

    C- Come vivi la tua spiritualità (parlaci del Paganesimo, se vuoi).

    Sono una persona fortunata, posso vivere la mia spiritualità alla luce del giorno in quanto ho una famiglia che non mi ha mai giudicata. Per quanto i miei genitori abbiano ricevuto un’educazione di tipo cattolico – come l’ho ricevuta anche io fino ai 12-13 anni – fin da quando ho cominciato ad interessarmi in modo più costante all’esoterismo alle medie (per quanto non praticassi) mi hanno lasciata fare ma seguendomi e non lasciandomi mai sola. E’ cominciato tutto quando a 6 anni mi portarono in Francia in un viaggio legato al percorso seguito dal libro “Il Santo Graal” di Baigent, Lincoln e Leigh (quello da cui poi Dan Brown ha tratto ispirazione per il “Codice da Vinci”). Da quel momento il ciclo arturiano, Avalon, il celtismo ecc. sono entrati nella mia vita inconsciamente, una cosa che poi si è manifestata in diverse letture all’epoca appunto delle medie. I miei genitori mi hanno sempre accompagnata a conferenze ecc. e hanno sempre saputo cosa leggevo. Il mio percorso è stato piuttosto tortuoso e difficile a causa di una lunga e profonda crisi spirituale che mi ha allontanata definitivamente dal Cristianesimo durante l’asolescenza, facendomi sentire a lungo “senza Dio” (causando in me una profonda infelicità, avendo sempre avuto fin da bambina una forte tendenza al misticismo), fino a quando – dopo un breve periodo di pratica buddista che mi ha aiutata a chiarirmi le idee sulla mia strada – nel ’99 ho letto il libro della Curott (“Il sentiero della Dea”) e mi sono interessata alla Wicca e al Neopaganesimo. Quando poi ho iniziato a praticare il mio percorso a circa 19 anni grazie ad una cara amica, fidandosi delle mie scelte la mia famiglia non si è mai opposta, per quanto all’inizio mio padre non fosse proprio tranquillissimo..ma vedendo che non nascondevo nulla, che facevo tutto alla luce del sole – e, soprattutto, che non danneggiavo né me stessa né altri e anzi ero molto più serena – i miei si sono fidati e quindi vivo la mia spiritualità neopagana tranquillamente. I miei amici sanno cosa pratico e non ho mai nascosto loro il mio modo di vivere. E’ ovvio che non lo vada a sbandierare in giro alla prima persona che incontro, ma ammetto di non essere neppure una persona che faccia qualcosa per evitare che si sappia come la penso. Sarebbe ora che anche il nostro percorso venisse visto come qualcosa di naturale che nulla ha da nascondere. Poi che esista il concetto di “segreto” inteso in senso iniziatico è un’altra questione, ma poter dire liberamente quale tipo di spiritualità si pratica senza scandalizzare nessuno dovrebbe essere un diritto di tutti, soprattutto quando si tratta di pratiche costruttive e non distruttive.

    Proprio per questa mia trasparenza, non ho mai riscontrato nessun problema neppure all’interno delle mie relazioni sentimentali: avendo sempre detto fin dall’inizio come la pensavo e cosa praticavo, non ci sono mai stati segreti o fraintendimenti e questo credo sia già un buon punto di partenza in qualsiasi relazione.

    Per il resto: seguo le 8 Feste dell’anno (le 4 feste del fuoco celtiche oltre a Solstizi ed Equinozi) e, se ne ho la possibilità, le lunazioni; lavoro soprattutto a livello di meditazioni e visualizzazioni, anche se talvolta mi piace celebrare anche con rituali più “formali” (esteriori), ma è una cosa più rara rispetto al passato. Do una grande importanza ai sogni e all’arte come forma di percorso spirituale (soprattutto la pittura); inoltre, per me è molto imporante il rapporto con l’Altromondo, con gli Avi…Ritengo che non ci sia una vera frattura tra mondo dei vivi e dei defunti, ma che siano energie in continua connessione, che si sfiorano di continuo, per questo provo una forte attrazione per lo Sciamanesimo che mi sembra abbia una visione più “fluida” delle energie rispetto ad altri percorsi. Sono un’eclettica solitaria, non ho un pantheon fisso, sebbene alcune divinità siano ricorrenti nelle mie meditazioni, ma solitamente mi lascio andare al momento in cui sono nel cerchio..non definisco a priori cosa farò quando sono nello spazio rituale, ciò che conta è la connessione con gli Elementi, lo Spirito e le Divinità che si presentano nelle mie meditazioni in quel preciso istante.

    Però questa è solo il mio percorso..non intendo dire che questo sia IL paganesimo o il neopaganesimo…è il mio modo di viverlo, tutto qui.

    D- Scrittori preferiti o ai quali ti ispiri.

    Per la verità non mi ispiro a nessuno…proprio perché non sono una scrittrice…Sono solo una persona curiosa che cerca di approfondire alcuni argomenti, ma lo ammetto, non faccio una ricerca di tipo stilistico. Mi piace scrivere in modo piuttosto semplice e, spero, non troppo pedante.

    Comunque tra i miei autori preferiti posso citare, per la narrativa, Oscar Wilde, Marion Zimmer Bradley e Jeanette Winterson…per la saggistica, Robert Graves. Ma chissà quanti altri ne sto dimenticando..diciamo che questi sono i primi che mi vengono in mente in questo momento.

    E- Progetti per il futuro.

    Questa domanda è problematica…scoperchia un vero vaso di Pandora!! Ho troppe idee per la testa, non so neppure io quante…davvero tante…senz’altro una di queste è continuare con Labrys e con Artès..il mio sogno è cercare nuovi spazi per l’arte esoterica..poi mi piacerebbe poter portare avanti la pittura, la fotografia e l’artigianato..fare un bel po’ di ricerche che ho in testa da anni e che mi richiederanno parecchio tempo…ogni giorno me ne viene in mente una nuova..mi ci vorrebbero tantissime vite per tutti i progetti che ho in mente..mi fermo qui, è meglio!!!

    IL QUESTIONARIO

    1) Sarah in tre aggettivi:

    Ansiosa

    Creativa

    Solitaria

    2) Il mio peggior difetto:

    L’ansia, l’insicurezza.

    3) La mia dote migliore:

    L’onestà.

    4) Le qualità che preferisco in un uomo:

    La dolcezza.

    5) Le qualità che preferisco in una donna:

    L’autoironia.

    6) Quello che apprezzo di più nei miei amici:

    L’onestà e la sincerità.

    7) Quello che non sopporto nei nemici:

    L’acidità e l’invidia.

    8 ) Cosa sognavo di fare da grande:

    Tante cose, troppe…ho sempre fatto fatica a focalizzare l’attenzione su una sola cosa…senz’altro qualcosa legato all’arte, che è una delle mie grandi passioni.

    9) Il dono di natura che vorrei avere:

    La decisione e l’autorevolezza.

    10) La mia decisione sbagliata che correggerei, se potessi:

    Correggerei la scelta dell’università, probabilmente… avrei fatto meglio a fare altro…qualcosa di più pratico che mi desse la possibilità di sviluppare fin da subito il mio interesse per l’arte e l’artigianato dal punto di vista più lavorativo e meno in senso teorico.

    11) La cosa più pazzesca che ho fatto:

    …non ho una vita tanto avventurosa, purtroppo…

    12) Il capriccio che non mi sono mai tolta:

    Non saprei dire, sono abituata all’idea che se posso permettermi qualcosa che mi interessa la faccio, altrimenti sopravvivo benissimo senza e non ci penso nemmeno…quindi, non ho capricci da togliermi, al momento.

    13) Cosa sarei capace di fare per sostenere quello in cui credo.

    Battermi in prima linea subendone le conseguenze.

    14) Che cosa cambierei negli altri se avessi la bacchetta magica.

    Cambiare gli altri? Ma non ci penso nemmeno!!


    15) Che cosa cambierei in me se avessi la bacchetta magica.

    In questo senso ci sarebbero tante cose su cui lavorare. Prima cosa fra tutte, comunque, l’autostima: avrei bisogno di una buona iniezione di autostima e di capacità decisionale!

    16) Il paese dove vorrei vivere.

    L’Italia mi piace moltissimo per la sua arte, la sua storia e la sua cultura in generale. Inoltre, ha un territorio molto diversificato e pieno di luoghi magici da scoprire, per questo non la vorrei lasciare. Comunque, se dovessi andarmene per qualche motivo, un paese che mi piacerebbe divenisse la mia seconda casa sarebbe la Francia per diversi motivi…come dicevo, è anche grazie a certi viaggi che ho fatto da bambina (tra i 6 e i 10 anni) in Normandia, Bretagna, Provenza (e non solo) se sono giunta al mio attuale percorso spirituale.

    17) Il colore che preferisco.

    Il viola.

    18) L’animale che preferisco.

    Il Gatto (per quanto abbia anche dei cani a cui voglio molto bene e senza i quali la mia vita non sarebbe la stessa!)

    19) L’animale che vorrei essere.

    Una Civetta, il mio animale sacro per eccellenza fin da quando andai in Francia da bambina, attributo della bella Atena che sento essere la mia divinità tutelare.

    20) Il mio passatempo preferito

    Dipingere, sopra ogni altro. Purtroppo, ultimamente ho sempre meno tempo per farlo, ma spero di poter ricominciare a praticare la pittura in modo costante appena possibile.

    21) Cinque libri da portare su di un’isola deserta.

    La Dea Bianca di Robert Graves

    Le Nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley

    Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde

    De Profundis di Oscar Wilde

    Il pendolo di Faucault di Umberto Eco

    Questi sono tra i primi che mi vengono in mente, ma ce ne sarebbero molti altri.

    22) I peccati che mi ispirano maggiore indulgenza.

    La gola e l’accidia, direi..

    23) I peccati che non riesco a perdonare.

    L’ira, l’invidia, la superbia.

    24) Il mio motto.

    “fatti non foste a viver come bruti

    ma per seguir virtute e canoscenza” (Dante)

    25) Come vorrei morire.

    Sarò banale, ma vorrei morire nel sonno, in pace con me stessa e con le persone importanti della mia vita…vorrei lasciare questo corpo tranquilla, senza rimpianti, sapendo di aver vissuto delle esperienze di crescita in senso umano e spirituale, di aver amato e di essere stata amata. Magari in un bel luogo collinare, circondata da una bella natura, tanto verde e tanti animali…Nulla di più, nulla di meno, senza tante pretese…

    Sarah Bernini è nata a Parma nel 1981. Appassionata di fotografia e pittura, oltre che scrittrice, è direttore della rivista Labrys (www.rivistalabrys.it) e presidente dell’Associazione Artès (Arte, esoterismo e spiritualità). Ha curatoUpui. L’arte della strega.
    Il suo sito personale, dove potrete vedere le sue opere, èwww.sarahdeglispiriti.com

    Il blog dedicato al libro è www.myspace.com/vocipagane
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    Sarahdeglispiriti
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    Città: GATTATICO
    Età: 42
    Sesso: Femminile
    00 07/05/2011 16:26
    Intervista a Sarah Bernini apparsa sul sito “Oroscopo-astrologia.it”
    Intervista a Sarah Bernini apparsa sul sito “Oroscopo-astrologia.it”

    Riporto di seguito una recente intervista che mi è stata fatta dal sito ”Oroscopo-astrologia.it” che tratta di astrologia, esoterismo ed argomenti correlati.
    La pagina in cui è apparso l’articolo si trova a questo indirizzo:
    www.oroscopo-astrologia.it/esoterismo-altro/1871/esomail-nuovo-movimento-artistico-art...
    Il sito dà l’opportunità di iscriversi ed offre diversi servizi a chi si interessa di queste tematiche.

    ESOMAIL: NASCE UN NUOVO MOVIMENTO ARTISTICO

    L’astrologia e l’esoterismo sono discipline sorprendenti per la loro trasversalità con le arti visive. Una dimostrazione di questo sodalizio è la nuova iniziativa Esomail ispirata al movimento artistico della mail art, lanciata dall’Associazione Artès. Ne parliamo con Sarah Bernini, presidente di Artès.

    Innanzitutto ci parli di Artès: come vi è venuta l’idea di associare l’arte e la pittura con l’esoterismo e l’astrologia ?

    Artès nasce nel Febbraio 2009 per riprendere, idealmente, un’intuizione che già a fine ‘800 aveva avuto Joséphin Péladan (1858-1918) – esoterista di stampo rosacrociano – creando i “Salon de la Rose+Croix” (esposizioni annuali svoltesi dal 1892 al 1897), unendo così il mondo dell’esoterismo, dell’inconscio e del simbolismo all’arte in tutte le sue sfaccettature. Anche la nostra mostra collettiva annuale ha ripreso il nome di quei Salon, chiamandosi però “Salon de la Chouette” ovvero Salone della Civetta, essendo questo animale da sempre legato al mondo lunare e alle antiche conoscenze esoteriche, oltre ad essere simbolo di tante Dee tra cui la greca Atena, Dea della Conoscenza. In realtà, questa non è un’idea poi nuova: da sempre l’arte si è prestata a rappresentare concetti esoterici, alchemici e astrologici: si pensi a tutti gli antichi trattati di alchimia, con le tante incisioni e le miniature che li completavano, oppure alle opere con chiari riferimenti alchemici del Dürer, o le pitture di Bosch o gli affreschi come quelli di Palazzo Schifanoia a Ferrara (un intero ciclo dei mesi basato sull’astrologia), giusto per citare qualche esempio. E’ un modo per mantenere vivo il filone dell’arte esoterica, simbolista e spirituale che da sempre esiste, in quanto l’arte ha un’ottima capacità e molti mezzi espressivi per comunicare significati arcani e antichi come l’uomo.

    In cosa consiste la nuova iniziativa artistica Esomail quali sono le finalità ?

    L’iniziativa Esomail è un’idea nata da diverse esigenze, tra cui quella di poter realizzare delle mostre virtuali sul nostro sito web, creando filmati da far girare in rete per pubblicizzare l’iniziativa e gli artisti che vi prenderanno parte, e dando vita ad una raccolta di opere originali realizzate attraverso l’uso della posta tradizionale. L’idea sarebbe quella, alla fine della raccolta, di creare un catalogo dei lavori pervenuti.
    La mail art (arte postale) è una forma espressiva che venne utilizzata dalle avanguardie tra cui Dadaismo, Futurismo e gruppi successivi come Fluxus e nasce dall’idea di uno scambio di lettere, cartoline ecc. elaborate in modo creativo tra artisti. Noi abbiamo pensato di creare una raccolta di mail art che però avesse come filo conduttore l’esoterismo, le tematiche ad esso correlate come alchimia, astrologia, simbolismo e la spiritualità a 360°, in modo da veicolare, effettivamente, un messaggio attraverso questa forma d’arte che credo apra le porte a tante possibili sperimentazioni.

    Cosa ha di esoterico il movimento della mail art a cui vi siete ispirati ?

    Che io sappia la mail art in sé non ha un concetto esoterico alla base, diciamo che è la nostra proposta a volerglielo dare. Proponiamo una mail art esoterica, in quanto effettivamente sia l’arte, sia lo scambio di messaggi via posta tradizionale sia l’esoterismo hanno tra loro un punto di contatto: il veicolare un messaggio personale, intimo; hanno il compito di trasmettere qualcosa, delle informazioni, un Sapere. Inoltre, la mail art ha in sé l’idea di uno scambio non commerciale e a doppio senso: chi invia riceve, quindi sia mittente che destinatario sono coinvolti nell’atto creativo per il puro piacere di farlo, un aspetto che ritengo importante, ovvero il creare arte anche con l’intenzione di divertirsi e di stare bene con se stessi grazie alla creatività e allo scambio con gli altri. Artès, in questo caso, non risponderà alle lettere ricevute con altre lettere, ma creando il filmato da far girare in rete e realizzando il catalogo finale dedicato a questa raccolta che entrerà a far parte della storia dell’associazione e degli artisti che parteciperanno all’iniziativa.

    In poche parole perché un artista dovrebbe partecipare a questa iniziativa ?

    Come prima cosa, per mettersi in gioco con una forma d’arte un po’ diversa da quelle tradizionali; in secondo luogo perché vi sarà la possibilità di far crescere un movimento artistico che credo vada valorizzato nuovamente, mentre spesso l’arte ispirata al simbolismo, all’esoterismo e a questi temi così particolari, difficilmente viene apprezzata, compresa o appoggiata dal mercato artistico. E’ un modo per sperimentare tematiche legate al mondo interiore e al mistero che ci fanno riscoprire il lato magico della vita attraverso una forma d’arte che grazie al proprio viaggio mette in comunicazione le persone.

    E cosa direbbe agli artisti scettici cioè a coloro che non credono a temi come l’astrologia e l’esoterismo ? Perché partecipare ad Esomail ?

    Direi loro che l’arte ha tante forme, tante quante ne hanno il pensiero e la fantasia. La realtà non è solo quella che vediamo e tocchiamo fisicamente, ma è molto più complessa e stratificata, ricca di energie in movimento che forse non possiamo vedere con gli occhi fisici ma che esistono e che possiamo sentire se ci mettiamo in ascolto di noi stessi. Direi loro di cercare di aprire nuovi canali di comunicazione tra il mondo interiore ed esteriore, di comprendere che la nostra esistenza è qualcosa che va al di là di ciò che ci vogliono far credere e che c’è una forte corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo, in quanto tutto è collegato…viviamo come in una grande rete: se un filo viene toccato, anche a migliaia di chilometri o di anni di distanza da noi, quell’azione avrà comunque una ripercussione sul resto della rete…ogni nostra azione e ogni nostro pensiero può far vibrare questi fili sottili che ci collegano al tutto. Esomail è uno dei possibili modi per dare espressione ad un mondo che spesso rimane inascoltato e a cui sarebbe giusto dare nuovamente voce.
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    Sarahdeglispiriti
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    Città: GATTATICO
    Età: 42
    Sesso: Femminile
    00 11/02/2012 16:57
    A questo link:

    http://www.keltoiradio.org/videos.php?lang=ita&canale_id=32&video_id=502

    Si potrà vedere ed ascoltare il mio intervento su Keltoi Radio riguardante Voci Pagane I e sul Giorno Pagano Europeo della Memoria che si terrà a Bologna il giorno 24 Febbraio 2012.